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Serie A: ROMA – BRESCIA 1-1

La storia si sta ripetendo da troppo tempo per essere casuale. La Roma non va oltre il pareggio contro il Brescia e per l’ennesima volta dilapida punti fondamentali per la rincorsa alla vetta contro una ‘piccola’. Il tutto affermato con rispetto per la gagliarda squadra di Iachini, uscita imbattuta con pieno merito. Il potenziale tecnico della squadra di Ranieri è ormai esaltato fino alla noia, ma spesso ci si dimentica dell’aspetto mentale, vero e proprio tallone d’Achille dei giallorossi. Inoltre va segnalato il regalo di un tempo ai bresciani, frutto anche di una scelta tattica iniziale di dubbia riuscita. Ranieri opta per un tridente pesante Totti-Borriello-Vucinic, e la soluzione si rivela problematica. Una lunghissima fase di rodaggio, praticamente durata tutto il primo tempo, nel quale i tre finiscono spesso per ostacolarsi. Solo Vucinic torna a cercare un po’ di spazio tra le linee, solo Vucinic si crea, anche se occasionalmente, una chance importante: una rovesciata in piena area, con salvataggio sulla linea di Hetemaj. Per il resto, bisogna aspettare qualche palla inattiva, o una botta dalla distanza di Cassetti per vedere qualcosa. Una apatia tattica ed agonistica della Roma che favorisce la tattica del Brescia. Il figliol prodigo Iachini non prepara alchimie particolari: fraseggio stretto in mediana, reso abbastanza comodo dalla superiorità numerica evidente, buon presidio delle fasce. Questo in fase di contenimento. Per offendere, cosa che nei primi 45′ comunque non riesce mai, Diamanti a destreggiarsi tra le linee ed Eder solo a combattere contro i centrali della Roma ed una trappola del fuorigioco che lo incastra impietosamente. Visto l’atteggiamento del Brescia, Ranieri inizia la ripresa con quattro punte. C’è Menez per Simplicio, ed il giochetto, se non altro per la parte iniziale della frazione, funziona. La squadra è più vogliosa e gioca venti minuti di ottimo livello. Una traversa di Vucinic con un gran sinistro da posizione decentrata, poi la rete: la ‘conquista’, nel senso letterale del termine, Borriello, determinato nell’andare al destro ravvicinato in mischia. Una punizione di Totti, che stampa la palla contro la traversa, è lo spartiacque della gara della Roma. L’ingresso di Lanzafame per Zanetti conferisce al Brescia maggiore tono offensivo. Da Ranieri ci si aspetta una contromossa che non arriva, la squadra è spezzata e paga la libertà di azione dei bresciani: il pari è di Eder, che colpisce di testa su invito di Hetemaj. Roma sparita, e per poco non ci scappa lo choc finale: il destro di Lanzafame nel più classico dei contropiede si ferma però contro la traversa.

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