Niccolò Fabi_-_Trento_2012_02

Niccolò Fabi, ecco come avere successo senza essere una rockstar

Niccolò Fabi_-_Trento_2012_02Vivo sempre insieme ai miei capelli.
Non sono venuto in motocicletta
non mi sono pettinato con le bombe a mano
non ho messo le dita
dentro la spina
non mi sono lavato con
la candeggina
sono uno di quelli che porta i suoi lunghi capelli
per scelta e non usa trucchi
e voi levatevi la parrucca
Io vivo sempre insieme ai miei capelli nel mondo
Un testo così vuol dire “irriverenza”, “disubbidienza”, ma assolutamente pacifica. Omologazione no, ma senza perdere la testa, andare oltre. Questa è, per sommi capi, la filosofia di Niccolò Fabi, il cantautore romano che si presenta al Festiva di Sanremo, nel 1997, proprio col brano intitolato “Capelli”, scritto assieme a Riccardo Sinigallia e Cecilia Dazzi. La canzone ottiene ottimo successo e, addirittura, vince il Premio della Critica “Mia Martini” nella categoria “Giovani”. Da quel momento in poi, Fabi riesce a costruirsi una carriera discreta nel panorama della canzone italiana, anche se non venderà mai un numero incredibile di copie, se rapportato a nomi come Ligabue, Vasco Rossi, Laura Pausini.

Il cantautore nasce a Roma nel 1968 e si laurea a pieni voti in filologia romanza, ma subito si accorge che la musica è la sua prima passione. Così inizia a lavorare come assistente di palco di Alberto Fortis, per poi suonare in una band proponendo cover dei Police. Fabi gira per molti locali romani ed ha perciò il modo di conoscere altri artisti, che poi riusciranno anche loro a ritagliarsi il loro spazio: Daniele Silvestri, Federico Zampaglione, Max Gazzè e Riccardo Sinigallia. Sarà proprio l’ex dei Tiromancino a sostenerlo di più, fino alla firma del primo contratto ed al momento del lancio del singolo “Dica”. Dopo il fortunato Sanremo, pubblica l’album di debutto intitolato “Il giardiniere”. L’anno successivo deciderà di tornare a Sanremo, stavolta tra i “Big” col brano “Lasciarsi un giorno a Roma”, che troverà spazio pure nel secondo album dell’artista, chiamato semplicemente “Niccolò Fabi”. Il successo di vendite arriva, anche perché avrà un ruolo importante una canzone, “Vento d’estate” (ed il relativo video), che lo vedrà duettare con l’amico Max Gazzè. La strada che deciderà poi di seguire sarà quella più intimista, sia nei testi che nelle melodie. Inoltre, si prenderà più tempo tra un disco e l’altro, anche per via di alcuni tour all’estero. Fabi non accetta di seguire le mode del momento e se ne sta, diciamo, sulle sue, non prestandosi a chissà quante partecipazioni a spettacoli tv.
Niccolò Fabi_croppedIl cantautore si vuole concentrare solo sulla musica e prova lampante è l’album del 2006, “Novo Mesto” (è il nome di una città della Slovenia sud-orientale, dov’è stato registrato questo disco), un lavoro piuttosto ricercato e con sonorità prettamente acustiche. Ciò forse avrà un peso nel suo calo di popolarità, tuttavia sembra non avere molta importanza per lui. Fabi, infatti, non è artista che ama fare la rockstar e, inoltre, non lo troveremo mai nelle pagine di riviste di gossip e roba del genere.
Un anno dopo la pubblicazione del suo sesto album “Solo un uomo” (2009), sarà costretto ad affrontare una disgrazia non indifferente, ossia la morte di sua figlia Olivia, avvenuta a 22 mesi a causa di una meningite fulminante. Un evento così potrebbe piegare chiunque, ma Fabi decide comunque di chiamare a raccolta i suoi colleghi più fidati per un concerto a fini benefici dal nome “Parole di Lulù” (così veniva spesso chiamata la bimba). Allo speciale concerto vi parteciperanno molti volti noti della canzone italiana, tra cui Lorenzo Jovanotti, Elisa, Alex Britti, Samuele Bersani, Claudio Baglioni, Enrico Ruggeri e Luca Barbarossa. Per dare spessore all’iniziativa, l’artista fonderà, assieme alla compagna Shirin Amini, la Fondazione Parole di Lulù Onlus, che ha come fine quello di promuovere progetti legati al mondo dell’infanzia, in particolare le ristrutturazioni di alcuni ospedali pediatrici.
Nel 2012, però, l’artista torna a farsi sentire con un nuovo album di inediti, “Ecco”, trainato dal singolo “Una buona idea”. Quello che emerge è il solito Fabi, perciò testi non banali, sonorità pacate e mai stridenti, lontananza da mode e stereotipi. Per promuovere l’album, il cantautore inizierà un tour che prenderà il via a Montecatini Terme, il 12 gennaio 2013, per arrivare nella Capitale il 1 di febbraio, Auditorium della Conciliazione (la replica romana è prevista il 20 marzo, stessa location). Fabi proporrà in scaletta le canzoni che lo hanno portato alla ribalta, assieme a quelle dell’ultimo “Ecco”. Ad accompagnarlo in tour o, meglio ad aprire i suoi concerti, sarà  Roberto Angelini, suo vecchio amico, che ha pubblicato lo scorso autunno il suo nuovo album, “Phineas Gage”.
Insomma, Niccolò Fabi ci mostra come sia possibile pure oggi avere un discreto successo pur non arrendendosi alle logiche spietate del mercato discografico, ma decidendo di essere solo una cosa, se stesso. Aspetto non di poco conto, non credete?

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