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Macro Future: 60 artisti per una New York autentica e contemporanea

ingresso_macro_futureFin dalla sua inaugurazione, nel 2003, il MACRO Future si è affermato come uno dei più validi punti di riferimento per gli appassionati di arte contemporanea, italiana ed internazionale, a Roma. Parte del successo si deve certamente alla location assolutamente strategica, immersa nella "movida" del quartiere Testaccio, che negli ultimi anni ha conquistato un ruolo di tutto rispetto nell'ambito delle manifestazioni culturali cittadine, rivolte soprattutto ai giovani. Proprio per favorire il pubblico giovane, spesso diffidente nei confronti di un "tradizionale" museo o luogo espositivo, sono stati congegnati gli orari di apertura: il Macro Future è infatti aperto dalle 16 a mezzanotte ed inevitabilmente incuriosisce anche i più indifferenti a qualsiasi tipo di arte.

rosson_crowIl massimo elemento di forza, che contribuisce notevolmente alla riuscita delle esposizioni, è senza dubbio la struttura in sé. I due padiglioni, assegnati al MACRO nel 2002, fanno parte del monumentale complesso dell'ex Mattatoio, costruito negli ultimi decenni dell'800 da Gioacchino Ersoch, ed ancora oggi molto apprezzato come originale esempio di architettura industriale. Affascinante ed efficace è infatti la razionalizzazione degli ampi spazi quasi asettici per la loro semplicità eppure straordinariamente dinamici e adattabilità alle più stravaganti creazioni degli artisti della scena artistica contemporanea.

Lo scorso 20 settembre è stata inaugurata la prima mostra sotto la guida del neodirettore del MACRO Luca Massimo Barbero, già presidente della fondazione Bevilacqua La Masa e curatore della Collezione Peggy Guggenheim a Venezia.

NEW YORK MINUTE, organizzata in collaborazione con la fondazione DEPART, è curata dalla giovane e stimata critica americana Kathy Grayson, esperta delle nuove tendenze nell'arte contemporanea a livello mondiale, già direttrice della celebre galleria statunitense Deitch Projects.
La mostra riunisce le opere di sessanta artisti della cosiddetta "downtown community" di cui fanno parte anche molti giovani non nativi di New York, ma determinanti nel panorama artistico newyorkese ed acuti osservatori della realtà metropolitana. Molti artisti, provenienti da orientamenti e contesti differenti, hanno collaborato tra loro e confrontato il personale approccio alle problematiche che caratterizzano ogni singolo "minuto newyorkese", facendo confluire nelle loro creazioni le infinite sfaccettature della città contemporanea.

nate_lowmanIl titolo della mostra allude al clima dinamico, frenetico e spesso impaziente proprio di una grande metropoli in cui contemporaneamente può succedere di tutto senza che si abbia la possibilità di fermare il tempo e dare un ordine sistematico agli che si sovrappongo in un vortice di controversa esaltazione o trepidante timore.
Partecipi testimoni della durezza quotidiana e spesso protagonisti della scena mondana oltre che artistica di Manhattan, i giovani artisti presentano una New York molto diversa dalla romantica immagine delle commedie sentimentali. Essi integrano pittura, collage, installazioni luminose, performaces audiovisive, sculture, evidenziando le molteplici influenze di cui si compone l'anima della città.
Alcuni di loro si concentrano sull'aspetto mondano e festaiolo come il gruppo Threeasfour, composto di tre giovani provenienti da Libano, Israele e Tagikistan che negli ultimi anni sono diventati delle vere e proprie icone nella scena modaiola e "fashion" della Grande Mela. Al Macro espongono un'opera in cui un ritaglio di tessuto impreziosito con specchi e cristalli, solitamente utilizzato come sfondo per una sfilata di , funge da schermo per la proiezione di eleganti figure femminili, mentre in tutta la stanza si riflettono incantevoli giochi di luce.

ry_fyanAltri come Aurel Schmidt o Ry Fyan mettono in luce aspetti più degradati e desolanti in cui è palpabile il turbamento per lo svilimento della figura umana, in particolare femminile, e per la crescente supremazia dei prodotti del consumo di massa che hanno offuscato non solo l'elemento naturalistico, ma in gran parte anche quello umano.

Altri ancora, come il rinomato "graffitaro" di Philadelphia Steve Powers, giocano sulla commistione di varie tecniche come il fumetto, i graffiti e lo slogan pubblicitario mostrando come l'espressione della sensibilità umana può avvenire tramite un linguaggio artistico ma anche commerciale.

L'opera che forse racchiude concretamente in sé e simboleggia le molteplici tendenze sottolineate dai vari artisti è il negozio di Aaron Bondaroff, leader indiscusso ed onnipresente della scena "artistico-fashion" a New York. Qui è possibile acquistare cd, magliette, quaderni, poster e qualsiasi altro oggetto esposto, cui ha lavorato Bondaroff in prima persona o uno degli altri esponenti di questa eterogenea ed eccentrica comunità di artisti.tauba_auerbach

Tra gli altri nomi da sottolineare sicuramente Scott Campbell, Dash Snow, Chris Johannson, Ryan Mcginley e Jim Drain, le cui coloratissime girandole ci ipnotizzano all'ingresso della mostra, ammaliandoci ancor prima di entrare….

Il Macro Future è in Piazza Orazio Giustiniani 4, Testaccio
La mostra è aperta tutti i giorni, tranne il lunedì, dalle 16 alle 24
Il costo del biglietto intero è di 4,50 euro, di quello ridotto 3,00 euro
Per ulteriori informazioni consultare il sito http://www.macro.roma.museum/

L'immagine dell'ingresso del Macro Future è tratta da Wikipedia

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